martedì 17 giugno 2014

I recenti ammazzamenti

In verità Yara, che ricordiamolo, non è un nome valido, è morta 4 anni fa, ma la faccia dell'assassino la vediamo oggi. Poi vabbè, è presunto, ma io la sua faccia ormai la so, pare il dottor House, quindi se anche lo assolvono, casomai io ho già visto la sua faccia da dottor House, e quindi lo posso insultare e malmenare a libidum.

Ma io volevo parlare non tanto di quello che scassato a Yara Gambasio, io volevo parlare dello sterminio di Motta Visconti, che pure questo nome di paese non è valido, tra l'altro.

Io al marito Carlo Lissi volevo dirgli delle cose, tra l'altro so che è un lettore assiduo del mio stupendo blog.
Carlo Lissi forse è un uomo cattivo, ma soprattutto è un coglione, un fagiano, uno di quei rincoglioniti con le fregole, paragonabile, per povertà mentale, ad una anoressica.
E vi shpiego il perchè.

Cioè questo gigantesco ritardato gli arriva una collega bona in ufficio. Capita. E' pure una buona notizia. E lui comincia a farci il piacione, e a pugnalarsi alla sera al cesso pensando a lei, di nascosto.
Poi si vede che un giorno dice "Ce la posso fare", va da lei e ci prova come il coglione che è.
E in pratica pare che lei gli abbia risposto "Hai moglie e figli, non me la sento".
E di fatto lo manda in bianco.
Sto barbagianni non è che capisce che la collega si è inventata una scusa per pisciarlo, no.
Si crede che davvero il problema è che ha una famiglia, mica che è brutto, o non si lava, o fa schifo ai cani, no. Crede davvero che la colpa è della famiglia.

E allora si comincia a inventare i pensieri che sta in gabbia, che si sente un leone in cattività, che lui si merita altro, si merita di correre libero nelle praterie della vita, sto ritardato insignificante.

E allora dice, divorzi? No, perchè col divorzio restano i figli, lui invece è un animale selvatico, senza legami, che ha una forza immensa da liberare per vivere i suoi scampoli di onde del mare, miccia, bum zap, lui è energia che corre nel rame, lui è esplosione, carro armato e corsa libera per un mondo che lo attende.
Scatta quindi il piano, di una banalità che va scusata giusto a due quindicenni come Enrica e il Mullah Omàr di Novi Ligure. Il piano fighissimo è di ammazzare moglie e figli, crearsi un alibi con l'orario sbagliato, e poi trovare la casa coi morti e il soqquadro, tipico dei rapinatori negri o zingari.

Ovviamente lo beccano, e la cosa che meglio lo qualifica è il fatto che sia crollato quando hanno fatto il nome della collega, la sua amata.
Lo qualifica come un coglione, un minus habens, un corto de cervello.

Per questo dico, non consideratelo un mostro, una belva, una furia, o cose così.
Il nostro Lissi è un coglione senza speranza, è un cazzomoscio della vita, è uno di quei frustrati che si crede che dalla vita merita altro, merita molto, merita di più.

Che invece, e ve lo dice Zio Effe, non ci meritiamo un cazzo, nessuno. Pensa carlo Lissi da Motta Visconti.

4 commenti:

  1. Era ora di sentire una voce indipendente su questi fatti, dopo pletore di sedicenti sociologi, conduttrici-soubrette, conduttori-insetti, ex ladri di gomme ed i peggiori: i gauche caviar della vita.

    Però secondo me, al presunto omicida di Yara Scazzi l'hanno messo in mezzo, fatece vedè sto dna.

    RispondiElimina
  2. Uno che assomiglia al dottor House non può che essere innocente

    RispondiElimina
  3. La frase finale è la migliore. C'è un profondo nichilismo. Mi ricordi Eastwood negli Spietati. Zio Effe forever.

    RispondiElimina